
Antonella è una delle espressioni poetiche, attualmente da me conosciute, che più si avvicina alla schiettezza e alla forza.
Ha sentito propria la storia di Cleopatra, l’ha voluta porgere a noi dal loro punto di vista, non inquinata dalla nostra storia o dai pregiudizi umani, bensì allietata dalle menti e dai cuori di Donna.
Nessuno, nemmeno nel mondo cinematografico e teatrale, aveva mai portato più vicino all’esser reale, chi noi chiamiamo Cleopatra, e che, dobbiamo rendercene conto, non conosciamo affatto; la nostra attuale conoscenza, la supponiamo.
E’ più plausibile quello che appare in quest’opera, piuttosto che tutto quello che è stato scoperto in secoli dagli storici.
Una Donna, rivista e riletta e riscritta e compresa, da una Donna.
Come conosciamo noi Cleopatra?
Spero, per abbastanza di noi, grazie alla propria curiosità e voglia di conoscenza.
Ma i più la conoscono per quel che viene tramandato nei libri di storia.
Molti di quelli che hanno la mia età, la conoscono anche grazie ai film fatti su di lei e la associano quasi sicuramente ad Elizabeth Taylor che la impersonò nel 1963.
E per quanto io mi possa sforzare, non trovo nella mia memoria, Cleopatra come da viva, in nessun’altra opera che non sia questa.